processo, c'è l'omologia fra processo evolutivo e processo di apprendimento. Il pensiero segue un percorso a zig zag: descrive aggregati di fenomeni e azioni (processo), li organizza per tipologie (forma), studia le interazioni fra tipi (processo), classifica i tipi di temi di interazione (forma), ecc. La conoscenza scientifica è un processo che evidenzia l'esistenza di una gerarchia di tipi logici immanenti ai fenomeni; essa è possibile perché noi «pensiamo come pensa la natura», attraverso un processo stocastico che procede per tentativi ed errori, che lavora a diversi livelli di tipo logico. E tuttavia, la relazione di omologia non annulla la differenza: l'evoluzione è un processo immanente nell'eredità e nelle popolazioni, l'apprendimento è un processo che si svolge nell'individuo, questi due grandi sistemi stocastici in parte interagiscono e in parte sono isolati l'uno dall'altro: ciò che va bene per la specie può essere letale all'individuo e viceversa. E ancora: se nel mondo della creatura, che abbraccia entrambi questi processi, vanno ricercati i presupposti di un processo cognitivo che consente di descrivere anche le «leggi» che governano il mondo del pleroma», ciò non significa affatto che Bateson voglia affermare l'egemonia del paradigma evoluzionista sul paradigma della fisica classica: la teoria evoluzionista non offre il terreno di una nuova «sintesi» monistica, essa non è più «vera» della scienza classica; anzi: la sua novità consiste precisamente nella tematizzazione del limite che vincola qualsiasi verità scientifica. Quando si afferma infatti che, nel mondo della creatura è la differenza a produrre effetti, a generare significato, occorre precisare che la differenza può generare significato. Non tutte le differenze diventano informazione; non si parla qui di differenza in generale, ma delle differenze che possono generare significato, che in certe parti della «creatura» possono essere rappresentate in relazioni tra 173
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