Il piccolo Hans - anno XV - n. 58 - estate 1988

ne attribuita ai fossili da quei naturalisti che ne hanno · accettato l'origine organica in funzione dell'ipotesi diluvialista. I fossili sono ruderi e reliquie che «possono» attestare che il diluvio c'è stato, e lo possono proprio attraverso l'interpretazione «scientifica» della loro origine e dei fenomeni geologici che la spiegano e, al contempo, la garantiscono. Ma il loro vero, unico, fine è testimoniare altresì, con la loro presenza ammonitrice, quasi resti di un regno caduto, che il diluvio che ha sconvolto la Terra è stato solo quello, divino e punitore; di cui si parla nella Genesi e che è oggetto non di scienza ma di fede. La Lithographia suecana si trova, riassunta, nella Mineralogia, un manuale di petrografia e mineralogia che Bromell pubblica nel 1730 in svedese40 . La fortuna di cui gode gli vale una seconda edizione nel 1739 e una traduzione in tedesco, nell'anno successivo.41 • Ma la diffusione dei lavori paleontologici di Bromell, almeno nei paesi di lingua latina, avviene soprattutto attraverso gli «Acta Literaria». Come s'è detto, i fossili studiati, collezionati e catalogati da Bromell sono, in gran parte, esemplari di provenienza locale. Spesso egli ne entra in possesso grazie alla collaborazione di amici e collezionisti da cui riceve anche suggerimenti in materia di classificazione. Soprattutto nel caso dei non pochi fossili di forme «scomparse». D'altronde, la fama del personaggio e del suo museo e il diffuso interesse per argomenti geopaleontologici, fanno sì che anche intorno a Bromell ruotino molti importanti naturalisti svedesi dei primi decenni del XVIII secolo. Hesselius gli fornisce vegetali fossili e trilobiti; Stobaeus ammoniti, conchyliorum specimina e «nummoli brattensburgensi». Medico e docente di storia naturale a Lund42 , Stobaeus è assai conosciuto e stimato in tutta la Svezia sia per gli interessi che coltiva per il regno inorganico sia per la co142

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