Il piccolo Hans - anno XV - n. 58 - estate 1988

ga, di alcuni verrniculi vaginipennes crustati27 • Si tratta di trilobiti, ai quali anche Brorriell è interessato, dato che essi, ormai frequenti tra i ritrovamenti di fossili, pongono ai naturalisti il dilemma della loro identificazione. La figura di Hesselius rimane fatalmente sullo sfondo della ricerca naturalistica svedese. Sorte ben diversa tocca al suo amico, Magnus von Bromell (1679-1731)28• Dopo aver trascorso cinque anni (dal 1696 al 1701 circa) a Leiqa per compiere gli studi in medicina, Bromell soggiorna due anni a Parigi e qui incontra, tra altri, Joseph Guichard du Verney (o Duverney) (1648-1730) e Jean Méry (1645-1722), medici e anatomisti all'Académie Royale des Sciences. Contro Duverney e a favore di Vallisneri egli si schiererà qualche anno più tardi, nella polemica sorta tra i due a proposito del «cervello di bue impetrito»29. Argomento non ignoto in Svezia, dato che già Thomas Bartholin lo aveva descritto nelle Centuriae. Prima di rientrare in patria, Bromell visita le maggiori biblioteche e i più importanti musei inglesi, tra cui quello di Hans Sloane. Per alcuni anni è medico provinciale ad Uppsala, dove conosce Rudbeck il giovane e ne diventa amico. Tornato poi a Stoccolma, accetta di diventare curatore del museo del collegio medico, che riordina a completa. Intorno agli anni venti viene nominato assessore al Collegio Reale delle miniere e direttore delle miniere lapponi. È questo il periodo in cui dota il suo museo30 di una ricca biblioteca. Nella quale, presumibilmente, si trovano le opere di mineralogia e paleontologia di quegli autori, non solo svedesi, che Bromell così copiosamente cita nei suoi scritti. Dal 1725 al 1730, egli dà alle stampe, con il titolo di Lithographia suecana, negli «Acta Literaria», una serie di contributi dedicati, in parte, alle pietrificazioni che si trovano nel corpo umano e animale (Specimen 1)31 ; in parte, 139

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