Il piccolo Hans - anno XV - n. 58 - estate 1988

Queste e altre ancora sono state le consapevolezze che nel mio viaggio interno attraverso le opere dell'Aleramo, principalmente i Diari ed il suo vissuto, ho faticosamente raggiunto, ricomponendole in quello che io chiamo il mio assoluto relativo, cioè un assoluto solo a me necessario e solo per il tempo a me necessario. Anche se le variabili individuali possono rendere diverso il percorso e il mutamento dei tempi, altra variabile, possono accelerarlo e renderlo meno faticoso, il viaggio verso la propria consapevolezza rimarrà nelle sue costanti portanti e nei suoi approdi finali sostanzialmente uguale. Quartomomento: La scritturaprivata come territoriodi ricerca Man mano che frequentavo l'Aleramo compiva un percorso che, come ho già detto, non ha uno sviluppo nitido e rigorosamente consequenziale. Infatti il momento di attrazione non era stato ancora svelato (non avevo scritto ancora Autoritratto) ed era appena cominciato quello del distacco con il lavoro della Biografia che già un altro interesse si accendeva, quello di servirmi della scrittura dell'Aleramo e dei suoi partners come territorio di ricerca per un indagine che da tempo andavo svolgendo e sulla scrittura privata e sulla scrittura privata amorosa in particolare. La scrittura privata (lettere e diari, autobiografie non finalizzate ad una immagine pubblica di sé) nasce da esplosioni di intime necessità e inquetudini che non vogliono e non possono ricomporsi in metafora. Una scrittura intesa soprattutto a raccontare se stessi, a cercare se stessi anche quando si rivolge all'altro: chiave privilegiata, per capire più profondamente la complessa identità di chi scrive ed il senso del suo operare. 113

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