Il piccolo Hans - anno XV - n. 58 - estate 1988

Primo momento: I Diari come attrazione Come ho già detto, il mio rapporto con Sibilla Aleramo nasce da lontano. Inizia nel 1955 con la privata affascinata lettura dei suoi Diari ancora manoscritti, ai quali seguì la lettura di tutte le altre opere dell'Aleramo. La loro pubblicazione (sono stata io a curarli obbligandomi a tagli che erano condizione sine qua non per la loro uscita, ma che credo non abbiano inciso molto sulla loro più intima essenza) è una vera e propria avventura editoriale che racconto in uno dei saggi di Sibilla Aleramo: coscienza e scrittura (Feltrinelli 1986), frutto di un convegno tenutosi ad Alessandria due anni prima. Ci sono voluti diciotto anni per superare ostacoli e diffidenze e due avvenimenti, accaduti entrambi nel 1973, la ristampa di Una donna (Feltrinelli) e la sceneggiatura di questo romanzo in televisione, per creare l'opportunità della loro pubblicazione. Diario di una donna e Un amore insolito, usciti rispettivamente nel '78 e '79, furono tirati in varie migliaia di copie e sono da tempo esauriti e anche la storia della loro ristampa, spero prossima, non è delle più facili. Ma a questo successo di pubblico ed ad una grande quantità di recensioni non corrispose nessuna lettura critica che iniziasse quell'opera di «svelamento» che solo gli strumenti messi a punto dall'analisi del privato e dalla storia delle donne potevano iniziare. Secondo momento: Biografia come distacco Mentre finivo la cura dei Diari chiesi alla Fondazione Gramsci di Roma di prendere visione dell'enorme archivio delle carte dell'Aleramo. Da tempo pensavo di costruire la storia di una vita attraverso le tracce che una persona lascia di sé, così come da tracce si costruiscono le 108

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==