Il piccolo Hans - anno XV - n. 57 - primavera 1988

stentamento, penso che si debba concludere: che la prima cosa, essendo prevista dal Creatore Onnipotente, almeno non arrecherà danno al resto della creazione; che era previsto che nelle sue funzioni di freno fosse sostituito dal suo distruttore, l'uomo; e che i soli altri animali che furono trascinati nella sua distruzione sono i vermi intestinali e i Pediculi peculiari della specie (Thompson 1829, pp. 447-448). Come si vede, Thompson doveva fare qualche concessione, ammettendo che probabilmente qualche perdita non compensata c'era stata, ma è chiaro che la scomparsa di qualche pidocchio, checché avesse fantasticato a suo tempo Pope, non poneva soverchi problemi e non poteva pregiudicare l'armonia della creazione. Il mantenimento di quest'ultima, tuttavia, esigeva che, quando una specie si estingueva, venisse sostituita da un'altra (non necessariamente una nuova «creazione»), che svolgesse le stesse funzioni, oppure funzioni adeguate alla nuova situazione. Come il Creatore si"regolasse in questi casi era un mistero, e non sembrava confacente alla dignità dello scienzia- . to indagare in modo indiscreto. L'estinzione della specie poteva esser presentata in modo affatto rassicurante, come parte di un grandioso piano creativo che si attuava nel tempo, mostrando che a compensare le perdite erano state chiamate specie magari più adeguate delle precedenti a svolgere certi compiti nelle nuove condizioni, a maggior garanzia del mantenimento dell'armonia del sistema. Perché, poi, non estendere alla specie una considerazione applicata da secoli, in base al principio di pienezza, agl'individui? Si poteva dire, infatti, che, cÒme la morte di un organismo consente ad un altro che gli succede di godere del bene dell'esistenza, così la morte di un'intera specie consente ad una nuova di fruire e di cantare la gloria del Creatore. Ma queste idee non si affermarono senza incontrare re160

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