Il piccolo Hans - anno XIV - n. 56 - inverno 1987

vinti, nel quarto atto (861-1008). Il primo ed il terzo confronto riguardano il destino di Polìssena; il secondo, quasi equivalente, in lunghezza, agli altri due, riguarda la sorte di Astianatte. Nel quinto atto, infine, è riproposto ancora in parallelo il destino di Astianatte e quello di Polìssena, con la descrizione della morte dell'uno (10681105 e 1110-1117) seguita da quella della morte dell'altra (1118-64: è forse significativo, anche in questo caso, che il numero dei versi relativo alla descrizione della morte di Polìssena sia pressoché equivalente a quello relativo alla morte di Astianatte). L'agone fra Ulisse ed Andromaca, come appare da queta visione d'insieme della rappresentazione, costituisce a tutti gli effetti la scena centrale e culminante dell'intera tragedia. È un confronto nel quale è stata vista rappresentata una sadica Marterszene16 , ma che costituisce anche, e soprattutto, nel disegno complessivo dell'opera, una scena di guerra: l'ultimo atto, si direbbe, della guerra di Troia. Ecuba, forse non casualmente, solo dopo la morte di Astianatte e di Polìssena, mentre le donne troiane si avviano alle navi greche, decreta che «la guerra, finalmente, è finita» (1168). Nessun segnale di pacificazione è espresso in precedenza, né dalla parte dei vinti, né da quella dei vincitori, se si prescinde dal caso di Agamennone. Andromaca, quando già Astianatte le è stato strappato, afferma di preferire Polìssena morta, piuttosto di «vedere Pirro diventare genero di Priamo e di Ecuba» (93435). Polìssena, in procinto di morire, appare affetta dello stesso furor guerriero da cui è posseduto Pirro: si presenta al suo carnefice con il volto truce (truci vultu ferox, 1152), e cade pesantemente a terra, dopo esser stata trafitta, con iratus impetus (1159: in singolare contrasto con il pudico accasciarsi della Polìssena euripidea, Ecuba 568-70). Ulisse, più di Pirro, raffigura il tyrannus, pronto a torturare Andromaca, con il fuoco e le percosse, per costringerla a rivelare il nascondiglio di Astianatte (578-79), e deciso a 95

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