Il piccolo Hans - anno XIV - n. 56 - inverno 1987

pa uno spunto euripideo: nella parodo dell'Ecuba, il coro riferisce dell'adunanza tenuta dai Greci, nel corso della quale Agamennone aveva tentato di evitare il sacrificio di Polìssena; la tesi favorevole al sacrificio era stata invece sostenuta da Ulisse (120-40). Seneca, rispetto allo spunto euripideo, sostituisce Ulisse con Pirro, riecheggiando la disputa che divide Achille ed Agamennone nel primo libro dell'Iliade8, e soprattutto elimina quello che in Euripide era il motivo della benevolenza di Agamennone nei confronti di Polìssena, e cioè il rapporto (affettivo od erotico) che lo lega a Cassandra, anch'essa figlia di Priamo e di Ecuba (cfr. 121-22 e 127-28). Il legame fra Agamennone e Cassandra svolge un ruolo essenziale nell'intera trama dell'Ecuba, che culmina nella vendetta che Ecuba architetta ai danni del re della Tracia Polimestore, alleato dei Greci e colpevole dell'assassinio di Polidoro, il giovane figlio di Priamo che gli era stato affidato all'inizio della guerra. Il motivo della guerra si intreccia, in questa vicenda, con quello dell'avidità: Polimestore ha ucciso il suo ospite per impadronirsi delle ricchezze che esso aveva portato con sé da Troia, come rivela l'ombra dello stesso Polidoro nel prologo della tragedia (25-27). Ecuba ottiene l'assenso di Agamennone, nell'organizzare la vendetta, richiamandosi ad una legge valida per i vinti come per i vincitori, legge violata da coloro che uccidono gli ospiti ed offendono un dovere sacro (800-06). Ma la complicità di Agamennone, nella realizzazione della vendetta, è ottenuta da Ecuba soprattutto facendo appello a ciò che per Agamennone rappresentava, in quel .momento, Cassandra (828-30: «quale ricompensa avrà mia figlia, e tramite lei quale ricompensa avrò io, per gli abbracci d'amore che essa ti dona nel talamo?»). La vendetta di Ecuba su Polimestore introduce, nell'azione drammatica dell'Ecuba, un conflitto diverso da quello fra vincitori e vinti che domina la scena del dopoguerra troiano, e consente in una certa misura ai Troiani 86

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