Il piccolo Hans - anno XIV - n. 56 - inverno 1987

Ognuno ritrova al loro posto gli affetti e le poche cose che si era portato nella ghirba, che formavano «il punto del suo destino» (Jahier), la sua identità aggrappata agli elementi del fronte, della prigionia. È la pace, come era attesa: 62 Di più ti racomando di dirli ha mio fratello L. che al staghi contento e che inbreve verò a chasa e che al preghi per mi accioche che Iddio mi <laghi la salute di ritornar ha dormir assieme a chasa, queste feste di Natale. Pensa a preparare quattro o cinque palli [polli?], ed una quantità di fettuccine con l'uova al mio ritorno. Più una purga d'oglio dirigine per levarmi tutto ciò che ora qui sto mangiando. Oh e mia cara ti dico il vero che perme non ce piu niente al mondo che mi sia desideroso come mie desideroso il momento di vedermi a te vicino io non facio altro che dire quando sira cuel caro momento che mi mettero sedere vicina alla mia etterna felicita. ora m. mia non sta disperarti datti coragio che gia ritorneremo felici di nostri amori. E ogni padre di famiglia chè festa fara agiunda alla lora famiglia dopo di un viagio lungo divita chè ogniune iera partito per pericolo della vita e puoi arritornare dinuovi al mondo chè condandezza Sarà tande per lui e quande per la moglia e figlio. Caro M. spero forse ci rivederemo o presto o tardo e che potremmo ancora suonare la mezanella e la mezana e la grossa insieme, ed el r. suonerà la piccola. Italo Viola

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