Il piccolo Hans - anno XIV - n. 56 - inverno 1987

forma impersonale di una necessità: «e noi bisognava camminare per i campi». Ma per un momento il soggetto è lui, Giuriati, come ricorda d'essersi trovato a dare, per conto suo, un nome e un senso a tuttoquesto: Allora io dissi: Povera Italia. Coordinazione e asindeto Qualche volta anche i prigionieri fanno i nomi del potere, nomi che non designano nessuno, adattati al plurale impersonale; ma dicono la natura diquello che accade: Io non credo niente, altro che è semplicemente un grande macello e chequesti assassini non voglion finirla. Io so che essi non cercano altro che il modo di farci morire tuttiquanti. Tutti i soggetti s'identificano, comequesto prigioniero di Leopoldau, in un'articolazione dello spazio e del tempo rattrappita, bloccata, in una prospettiva schiacciata contro la cosa immensa. Così addossati agli elementi, così sovrastati dalla minaccia della cosa, non hanno la possibilità di guardare al suo processo,di distinguervi intrecci e avvicendamenti di forze, di 'gradi', di ruoli - del resto manca loro assolutamente il tempo e il pensiero di farlo. Le loro parole ignoranoquella topologia,e i rapporti causali, la scansione dei tempi e dei fatti, l'ordine delle cose principali e dipendenti. Principale è la pelle conquello che si tira dietro-«basta salvar la pelle»,«basta salvar la pansa per i fichi». La sintassi regolare non s'adatta a quello che stanno passandoquesti soldati al fronte equesti prigionieri: è ostica anche perché è estranea. Il fatto è che la lettera diquesto italiano popolare si produce in una sua propria sintassi, e spesso disconoscequell'altra, che è stata imparata male o per niente, che può essere sentita, 54

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==