Il piccolo Hans - anno XIV - n. 56 - inverno 1987

Giuseppe-, ma appartiene a un altro libro, di cui non so la fortuna. L'italiano in guerra (1915-1918), pubblicato a cura di Leo Longanesi nel 1934, ha avuto una ristampa nel 196538 ; contiene, col racconto fatto dal Giuriati di un po' di storia di sua vita che passò prima sul Carso e poi in prigionia, altra documentazione di prima mano e alcune cose curiose. Chissà come ha lavorato la censura su questa indovinata mescolanza. Certo, il racconto del granatiere Giuriati deve aver avuto una sorte analoga a quella delle lettere dei prigionieri di Spitzer. Del resto, se la nostra lettura lo intreccia a quei testi, si può vedere il suo tratto nitido e pieno.correre a delucidare materie e motivi diffusi nella massa delle scritture anonime, e si ha l'impressione che la verità dello stile di Giuriati - riconoscibile specialmente nella prima parte del racconto - consista nel dare risalto celere e sicuro a esperienze, pensieri e parole di tutta quell'umanità. Giuriati pronuncia il nome del caporale col quale va «fuori di pattuglia» o sta di vedetta nel «baracchino» del posto avanzato, il caporale Mario Botter, uno con cui divide le cose che fa e la sorte, un amico, come gli altri che nomina man mano, se non proprio come Giosuè Fiorotto, che ritrova continuamente in trincea, all'attacco, nelle traversie della lunga prigionia, e che ne passa tante e pare proprio indistruttibile; qualche volta segna anche, come in un ruolino, il nome del comandante della compagnia, «Tenente Bajstrocchi», e del comandante del plotone, «Tenente Paloski»; ma quelli che lo tengono in trincea, o lo mandano di vedetta, o c�mtro i reticolati, le mitragliatrici e la fucileria, e gli altri che gli mandano contro tutto questo e uomini all'assalto, non hanno né nomi, né altro segno di riconoscimento: sono tutti insieme quell'assoluto impersonale, loro. Un nome si fa, per il nemico: l'Hermada, nome di un posto e di tutto quello che il nemico è e possiede, segno distinto e indecifrabile dell'assoluto per tutte le cose che ti stanno sopra e di fronte: «Sull'Hermaso

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