Il piccolo Hans - anno XIV - n. 56 - inverno 1987

zatore per eccellenza»: poi sono più rallegrato, nell sentire che è femmina che me dispiace che ci sono io uomo che si fossero cosi che si potessero cambiare mi cambierei; la formazione della frase relativa e l'appropriata strategia - «senz'altro il tratto sintattico più interessante dell'italiano popolare»-, per la quale la relativa è sempre introdotta dall'indicatore di subordinazione che, e il nome relativizzato resta nella frase sotto forma di pronome a salvaguardare tutti i rapporti funzionali: se avete la fortuna di parlarci con quella ragazze che tanto lo amate -sono stufo... di amazare pidochi che ora neo amazzatti abastanza; le strutture dell'uso ridondante dei pronomi, delle quali la più «interessante» e «complessa»- si dice- è quella del tipo ti vorei spiegarti, ti voglio dirti, midovete spedirmi, formata per una specie di «accumulo di regole»; la distribuzione delle preposizioni, la quale palesa immediatamente gli influssi più vari dei «dialetti sottostanti» e processi di ipercorrezione, ma anche la tendenza uniformemente diffusa e quasi sistematica a introdurre una preposizione (a o di) dopo i verbi potere, dovere, volere, ecc.; una certa regolarità nella costruzione del periodo ipotetico, che alla forma italiana della protasi al congiuntivo e dell'apodosi al condizionale accosta forme col condizionale o il congiuntivo in entrambe le proposizioni, ripetendo- sia normalità o caso o metodo nello sbagliare - il sistema di certe lingue romanze, «per esempio il francese antico»36 • Ci si suggerisce infine di rileggere le Lettere secondo la grammatica accennata, perché si veda- non senza un lieve turbamento nel sorprenderci - come, messe in ordine l'ortografia e la punteggiatura, i testi risultino «corretti e coerenti». A osservarli nel loro insieme questi elementi dell'italiano popolare, che affiorano in tutta l'estensione e varietà della scrittura e contengono anche, come materie e impronte fossili, tracce di strutture arcaiche, par quasi di poterli identificare con la sostanza delle lettere, di ritrovarli uguali a brandelli e legamenti di carne e pensieri, 43

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