Il piccolo Hans - anno XIV - n. 56 - inverno 1987

Omodeo, che questi umili possono anche essere valorosi, ma certo sono «rassegnati», preoccupati della ghirba (la pancia, per dire la pelle da portare a casa), attaccati a cose terra terra, e persino «bizzarri»14 • Nel libro di Spitzer gli «umili» fanno massa e normalità: cose per la trincea, per gli attacchi (in massa), per la ritirata («una fiumana» si diceva), per la prigionia, ma che non possono stare così come sono in un libro. Questa scrittura nuda e a brandelli è uno dei modi con cui un popolo contadino (che in pace non scriveva, che penava quella volta che gli toccava di farlo, che mai avrebbe pensato di dover scrivere) fa la sua guerra e la sua prigionia: è questa normalità la cosa più volte e in più modi censurata, e ignorata anche dagli storici della revisione. Spitzer era fatto per custodire questa normalità: si trattava di parole, non poteva sottrarsi al suo «studio amoroso», che non conosceva remore o riserve dipietas o ideologia. Quando le rileggeva - «fuori delle ore d'ufficio, durante gli intervalli o dopo la fine del lavoro»15 - le prendeva a cuore per quello che erano, e raccoglieva quelle che gli dicevano di più, qualunque cosa gli dicessero. Tutto sommato, Spitzer si trovava al posto giusto. Si lasciò condurre con tanta docilità da quella scrittura, che accettò perfino di smentirsi. Pensava di poter comporre con i testi che raccoglieva «un quadro delle caratteristiche psicologiche» del nostro popolo16 ; immaginava la sua «operetta» come «una rappresentazione dell'umanità di lingua italiana durante la guerra, della sorte di un popolo a una svolta della sua storia»17 ; ma non di rado era costretto a tener conto della «tendenza unificatrice della guerra», e infine, confrontando la sua raccolta con altre che, pur essendo ispirate da qualche «pregiudizio di carattere nazionale» o da qualche inconfondibile mira propagandistica, contenevano schiette e integre testimonian­ . ze popolari, si trovò ad ammettere che in prigionia tutti i soldati s'assomigliano, e a osservarli, gli italiani, i france36

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