Il piccolo Hans - anno XIV - n. 56 - inverno 1987

donna distesa, forse ferita, di un mio paziente il cui padre aveva fatto parte dell'esercito della repubblica di Salò. L'impulso ad amare e soccorrere una donna offesa, trova ostacolo in questo giovane nel non riuscire a non incontrare sul volto dell'amata il tratteggio fitto, la striscia scura verticale, dei baffi che ornano il ritratto dell'uomo riverito dal padre. Nel «disegno del rebus»14 un tratto del padre, la marca della sua supposta esperienza orgastica, si nasconde nel nome della madre. E così qui, dove nel cognome della fidanzata, assimilabile a Della Torre, perché vi compare una guglia, una punta, capace di allontanare dal soggetto la scarica del culmine del godimento paterno, si offre la possibilità di un rimedio, di un farmaco, che consiste, per dono di tinte come per l'acquerello di cui parlai15, nel decolorare la graziosa peluria sul labbro della fanciulla. Il tratto dei baffetti è solo un elemento nella tensione che ho altrove indicato nella «teoria dei due culmini». A una maturità genitale raggiunta al quarto anno di età fa riscontro, dopo la fase di latenza, la riapparizione della sessualità nell'adolescenza. Ma qui non è talora in gioco solo il godimento che si affaccia al soggetto come possibilità propria, ma l'affiorare del godimento paterno è più o meno drammatico a seconda dell'iscrizione di esso nel corpo del soggetto (abbiamo visto gli effetti del trombossano alto), come un gene paterno che ha come caratteristica di manifestare la propria pericolosità appunto nel1'età dell'adolescenza. La pericolosità è l'habitat delle nevrosi di guerra in tempo di pace. La consulenza freudiana del 1919 denuncia senza mezzi termini le deviazioni di psichiatri che posero, durante la guerra, «la medicina al servizio di intenzioni che sono estranee alla sua natura». Freud osserva che la brutalità dei trattamenti fu spinta fino a provocare casi di morte e di suicidio. Alcuni medici «seguirono la tendenza, tipica 24

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