Il piccolo Hans - anno XIV - n. 56 - inverno 1987

I nevrotici di guerra in tempo di pace portano si potrebbe dire la croce. E questa croce è formata, come dei due legni famosi, degli oggetti dell'amore e dell'odio del padre. Gli stessi ma intrecciati, intersecati. Il luogo della nevrosi di guerra è un crocevia, ma l'incrocio è sessuale. Figlia di padre ebreo e di madre cattolica, ebrei e cattolici di famiglie rigorosamente osservanti, la seconda paziente della nostra serie vive relazioni amorose in cui viene regolarmente maltrattata come un'ebrea da dei gentili e nello stesso tempo prende su di sé imitandole scrupolosamente, con la sanzione del medico curante, le malattie della madre. L'appartenenza del medico a una nazione che mantiene dalla guerra il connotato della neutralità veglia sul mantenimento di una situazione che prese forma al momento in cui bambina di non ancora quattro anni, la paziente vide il padre in atteggiamento affettuoso con la madre e catturò, come direbbe Freud, come in un flash il «tema dei genitori». L'analisi diviene il luogo dell'incrocio dei sintomi e può accadere che sia dal lato dell'analista che trovano una via per esprimersi «forze pulsionali di natura sessuale»10 che una paziente continuamente espelle dalla propria sintomatologia traumatica. È sorprendente pensare per esempio che un analista dal cognome inequivocabilmente ebraico possa vedersi attribuire da una paziente la fredda intransigenza e gli occhi azzurri del popolo, il tedesco, sotto il quale il di lei padre servì durante la guerra. E che lo stesso analista, estraneo quanto più si può esserlo alla mistica ebraica ed esente da ricordi di vera e propria persecuzione, riesca nello stesso giorno a mettersi così abilmente sotto la direttiva di una gomitata della moglie da farsi sanguinare il naso proprio, e lo capirà rivedendo le sedute di analisi della paziente, come il poeta ebreo di cui aveva appreso il lungo e doloroso martirio subito in carcere. In tal modo l'ambito spostato di una <' 21

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==