spreco. È una pena che non esclude affatto il giudizio critico. In un certo senso, Gardens ofStone è un film sul Vietnam molto di più - comunque, in modo più diretto - di quel che lo fosse Apocalypse Now. Se Il cacciatore (1978) di Cimino è un viaggio all'inferno e ritorno, Apocalypse Now (1979) è un itinerario al termine della notte, nel cuore tenebroso del Male. Storia di un viaggio e di una ricerca, da leggersi a diversi livelli. L'odissea fisica di Willard è anche etica e metafisica. Alter ego di Coppola, come in Cuore di tenebra Marlow lo è di Conrad, Willard non attraversa soltanto la guerra del Vietnam ma si dirige a una mèta dove dovrà far fronte a una follia, un orrore che sono anche in lui: Willard e Kurtz sono, in termini simbolici, la stessa persona. Il «cuore delle tenebre» è, insieme, il cuore misterioso di una terra primitiva (la «wilderness» del Congo in Conrad, qui dell'Indocina), il cuore di Kurtz e il cuore inconscio della stessa umanità. Scellerato carismatico di corrotta grandezza, Kurtz potrebbe rappresentare, in termini psicoanalitici, l'Es, ma rimane un personaggio tragico perché si offre alla morte: la sua uccisione è anche un suicidio. «Il mio film non è affatto sul Vietnam - è una dichiarazione di Coppola - non è un film storico o realista. Utilizza il Vietnam come sfondo.» Il Vietnam dello spirito, allora? Il che non elimina il discorso politico. Tra il colonialismo europeo in Africa dell'800 e la guerra nel Vietnam le differenze sono più grandi delle analogie, ma il giudizio che Coppola dà sull'intervento americano non è equivoco come quello di Cimino in Il cacciatore. È la guerra come tragico e assurdo carnevale di morte. (Guerra, come «war», deriva etimologicamente dal longobardo «werra» e, nel tedesco moderno, «die Wirre», cioè confusione, disordine). Come il più grande spettacolo in una società dello spettacolo. Come distruzione di una cultura arcaica da parte della forza brutale della tecnologia, del denaro e 193
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