Il piccolo Hans - anno XIV - n. 56 - inverno 1987

assolutizza i tempi e i valori. Nessuno può decidere la fine delle condizioni di esistenza dell'umanità per uno scopo nel quale legge la propria rappresentazione simbolica. Il mezzo è mille volte più potente del fine e questa situaziorie ci rende responsabili non solo di noi stessi, ma dell'umanità futura: la crisi può travolgere una generazione, un tempo e un ·costume, la catastrofe ne cancella ogni possibilità. Questo è il quadro morale in cui è da situare ogni decisione relativa alla guerra atomica, ma è anche il quadro realistico, poiché il mezzo, in questo caso, rende improbabile quella continuità tra politica e guerra che è stata il presupposto che per secoli ha giustificato la guerra. Chiunque riconosce in questi argomenti le matrici di un discorso che si è sviluppato a lungo. Solo recentemente questo quadro è mutato quando Glucksmann ha letto il pacifismo anti-atomico contemporaneo come la rappresentazione collettiva del nihilismo di Nietzsche. In questo caso il filosofo tedesco non fonda più attraverso il concetto della volontà di potenza una metafisica della guerra, ma una pace senza valori: condizione collettiva di una società edonistica, consumistica, privata, incapace di pensare se stessa secondo un senso che possa valere margini reali di rischio. La deterrenza atomica è realisticamente l'unica difesa che è possibile per un modello sociale che ha spento la relazione romantica tra morte e valore (la quale, peraltro, è sempre stato un modello intellettuale d'élite, poco compatibile con le forme di vita proprie di una società di massa). Ma con ragione è stato notato che questa diagnosi assume che la pace sia una condizione passiva, una reiterazione dell'identico e, al contrario, non possa venire costruita come un valore che richiede le sue scelte di comportamento: propositi e obiettivi che stabiliscono una dinamica rispetto ad altre modalità di esistenza. Per questa strada siamo nell'ambiuto della costruzione di obiettivi che realizzino nella pratica una prospettiva di pace come fi172

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