Il piccolo Hans - anno XIV - n. 56 - inverno 1987

ni, si rapporta a due soli oggetti: estendere il potere all'esterno e renderlo assoluto all'interno». Il giudizio è di Rousseau ma vale per tutta la parte illuminista. Il processo di delegittimazione dell'assolutismo provoca un effetto di deperimento del valore dello stato come potenza, e, quindi, della legittimità della guerra. Ciò che va perduta è la dimensione naturale della guerra che è un supporto rilevante all'essere pensata con atteggiamento realistico. La guerra è dinastica, e appartiene alla storia delle grandi famiglie, ai loro intrighi e ai loro supposti diritti. Ma accanto a questa storia che è la storia della guerra moderna, vi è un'altra storia, quella della civiltà che racconta le tecniche produttive, i rapporti sociali, i costumi ci�ili: è la società civile che si proietta nella dimensione storica. Ovviamente questo della società civile è lo spazio nuovo che, materialmente, provoca -nuove esperienze e nuove simbolizzazioni. Hegel gerarchizzerà la società civile in uno schema che ricorda quello degli status medioevali o quello platonico delle anime, ma è in questo luogo della produzione, del commercio, dello scambio, dell'equivalenze in denaro, che accadono nuove relazioni tra gli uo- . mini che sono del tutto indipendenti dalla organizzazione dello stato, e indifferenti, o addirittura ostili, all'asse stato, re, corte, amministrazione burocratica. Il pacifismo dei fisiocratici, che sarà deriso dal giovane Marx vittima della immagine tragica della storia di Hegel, ha qui il suo seme. In questo contesto sostenere che la felicità è lo scopo della vita dell'uomo, luogo comune della parte illuminista, è parallelo a un modo di vita che è tutt'altro che naturale e selvaggio in senso hobbesiano, ma, anzi, è autoregolato da criteri e da abitudini nelle quali si ha pratica di indipendenza, di intrapresa, di libertà e di felicità. E quale che potesse essere la prudenza dei singoli pensatori, Rousseau come Voltaire e Diderot, resta il fatto che pensare per stato e quindi per necessità della guerra e pensa160

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