Il piccolo Hans - anno XIV - n. 56 - inverno 1987

più che alle figure simboliche che essi producono, al senso che essi avevano nel rapporto comunicativo. La ricerca storica, per sua natura, cioè per la natura del suo genere, racconta le figure simboliche in una relazione di trasmissione, ascolto, interpretazione, fruizione, rappresentazione, e, a ciascuno di questi casi, attribuisce, come è necessario, un soggetto d'azione. Solo in questo modo si riesce a rendere la profondità del tempo storico. Il caso mio, in maniera del tutto diversa, cerca di far emergere alcune figure tematiche entro le quali si configura l'oggetto guerra. È un luogo comune oggi sostenere che tra le due parole, guerra e pac_e, il termine semanticamente forte è il primo, anche se negli ultimi anni è sbocciata una vasta partecipazione al problema etico relativo alle condizioni della pace. Va certamente riconosciuto che, nella tradizione, è invece stata la guerra ad avere un grande spazio di discorso: alla guerra spetta contemporaneamente la caratteristica dell'evento - ciò che costituisce una scansione temporale - e quella dell'oggetto di narrazione, secondo la famosa identità hegeliana di storia come res gestae e rerum gestarum. La guerra costituisce il movimento, la trasformazione, l'incognita e l'oggetto della memoria in una costruzione della storia come campo di presenza delle figure potenti: il principe, lo stato nazionale, la classe sociale. La pace, come diceva Hobbes, è sempre stata solo l'intervallo: o il luogo inerziale, il deperi- (mento del senso , la riduzione della vita dei collettivi alla <riproduzione di se stessi e, infine, la caduta della narra­ i zione. È banale osservare che questo rapporto scandisce la relazione che vi è sempre stata tra i soggetti attivi della guerra, i signori del suo scopo e gli esperti della parola, e la immensa moltitudine di uomini che ha sempre vissuto la guerra come la carestia, la peste e il disastro naturale, moltitudine che non aveva mai avutù né il mezzo né il luogo in cui dare un disegno della guerra che andasse al 147

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==