nel proscenio incessante del «cruento fervore della guerra», dove il tragico si consuma nel ritmo sfiancante della trance indotta dalla «gran voce d'acciaio della guerra»17 • 3. Lo splendido elogio della filosofia che affresca le Conferenze di Erlangen (1821), documento inaugurale della Spèitphilosophie di Schelling, si apre sull'immagine di un «bellum intestinum allignante, per così dire, nel sapere umano». L'immagine acuisce e drammatizza lo scenario della collisione dei sistemi che dominava, un venticinquennio prima, le Lettere filosofiche su dogmatismo e criticismo. «L'idea o il tentativo di trovare un sistema del sapere umano, ovvero, per esprimerci in altra e migliore maniera, di scorgere il sapere umano raccolto in un sistema, in una connessione armonica, presuppone naturalmente che in origine e di per sé questo sapere non sia raccolto in un sistema, che cioè esso sia un a01.Jo-tm:ov, qualcosa che, nonché essere armonicamente connesso, è addirittura in dissidio con se stesso»18. «Asistematicità», «disarmonia», «disaccordo» rappresentano ilprius logico e cronologico del sistema, «l'à.oumao(a originaria del sapere umano»19 . Asystasia è termine greco rarissimo, del lessico medico galenico; asystaton è invece termine del lessico giuridico indicante i contenziosi insolubili, gli indecidibili, gli argomenti inconsistenti, non in grado di conseguire tenore di prova; e in genere ripropone il tema dell'incoesione e della dissensione, proprie del latte mal coagulato come del dolore insanabile20 • L' asystasia originaria del sapere si ripercuote sulle «logomachie» e sulla «guerra civile dei sistemi», ma attiene di per sé ad un invincibile presupposto. «Occorre essersi convinti che questo dissidio ha un fondamento oggettivo, che il suo fondamento si trova nella natura stessa della cosa, nelle radici prime di ogni esistenza. Occorre, appunto perciò, aver rinunciato alla speranza di poter mettere fine a q�esto dissidio, a questo bellum omnium contra 136
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