Il piccolo Hans - anno XIV - n. 56 - inverno 1987

sua bellezza. [...] Ci depredò di tante cose che avevamo amate e ci mostrò quanto siano effimere molte altre cose che consideravamo durevoli»62 • Freud vi riprende motivi tratti da Lutto e malinconia, il saggio «metapsicologico» composto tra l'aprile e il maggio dello stesso anno, e accenna alla tematica di Introduzione al narcisismo. Ma, direi, l'epicentro di questo breve testo è forse da cercarsi altrove. Nell'ampio commento da lui dedicato a Caducità, Rella cita in esergo un passo tratto dalla Teoria della natura di Goethe: Compiango gli uomini che si lamentano della caducità delle cose e si perdono nella contemplazione della nullità di questo mondo. Siamo qui proprio per rendere imperituro ciò che è perituro; e ciò può avvenire soltanto se si sanno valutare entrambe le cose63 . Anche se muove da un ricordo autobiografico recente, Caducità appare tutto permeato da questi spiriti goethiani. Non certo a caso: l'occasione della sua composizione era stata data dalla richiesta della Associazione goethiana di Berlino, per un volume da dedicarsi a Das Land Goethes (Il Paese di Goethe); e un anno più tardi Freud tornerà sul poeta da lui prediletto nella comunicazione alla Società psicoanalitica di Vienn� da cui avrà origine il suo scritto Un ricordo d'infanzia tratto da «Poesia e verità» di Goethe, il che fa pensare ad una ulteriore rilettura proprio in quel torno di tempo. Si potrebbe forse aggiungere che, forse, tra tutti gli scritti di Freud, Caducità è quello ove la vocazione «letteraria», l'intensità rappresentativa della sua prosa tedesca, l'icasticità stessa delle metafore («Se un fiore fiorisce una sola notte non perciò la sua fioritura ci appare meno splendida»), più pienamente si manifestano. 126

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