Il piccolo Hans - anno XIV - n. 56 - inverno 1987

Molto più tardi, nel 1932, Freud fu sollecitato da Albert Einstein, a intervenire di nuovo sul tema della guerra e della pace. Sappiamo che si accinse a farlo controvoglia; considerava «il cosiddetto colloquio» con Einstein «noioso e sterile»64 . Oltre tutto, era consapevole di dover dire ancora una volta «verità difficili da ingoiare», ma non si sentiva «ora che sono vecchio»65 , di ingannare la gente tacendo la sua convinzione che «non c'è speranza di poter sopprimere le inclinazioni aggressive degli uomini». Leggiamo questa frase - e le argomentazioni che la sostengono - nella sua pubblica risposta a Einstein Perchè la guerra? Non passerà molto tempo e tutti i suoi scritti, insieme con quelli di Einstein, saranno bruciati ritualmente in una piazza della Berlino nazionalsocialista: «l'incomprensibile» sarà di nuovo accaduto. Mario Spinella 127

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