Il piccolo Hans - anno XIV - n. 56 - inverno 1987

«La guerra - scriverà Sandor Ferenczi nella sua relazione al V Congresso internazionale di psicoanalisi, tenuto a Budapest il 28 e 29 settembre 1918, e dedicato appunto alle «nevrosi di guerra» - ha provocato malattie neurologiche in misura massiccia, malattie che dovevano essere comprese e curate, ma che il materialismo organicistico si riyelò assolutamente inadeguato a comprendere [...] La guerra[...] in questo senso è stata un esperimento di massa. Ha consentito, cioè, da parte di psicoanalisti, la · presa di contatto con questa forma specifica di nevrosi . traumatica, mentre ha avvicinato alla psicoanalisi non .pochi neurologi e psichiatri 'organicisti', sia pure, osserverà Freud nella sua Introduzione al libro che raccoglierà le relazioni al Congresso, non senza 'esitazioni' e 'travestimenti'»59 • Delle nevrosi traumatiche e del trauma che stava alla base del loro manifestarsi, Prèud si era occupato sin dai primi anni della sua attività. È tuttavia soprattutto con la elaborazione del concetto de narcisismo, e di narcisismo «secondario», che esse acquisiscono una più definita collocazione all'interno del quadro di riferimento della psicoanalisi. Nella Introduzione citata Freud non nasconde le «difficoltà teoriche» inerenti a unificare, in modo specifico, le nevrosi traumatiche di guerra alle nevrosi «di traslazione», distinguendole in qualche modo dalla «pura nevrosi traumatica»; ma ribadisce - contro le riserve affacciate sui contenuti «sessuali» anche in esse riscontrabili - il ruolo e la funzione da attribuirsi alla «libido narcisistica». nella loro eziologia. E ancora in Al di là del principio di piacere egli definirà «oscuro e tetro» «l'argomento della nevrosi traumatica»60 ; dove non è improbabile individuare, nel richiamo alla «tetraggine» l'eco della «terribile guerra che si è appena conclusa»61 • Un'eco, certo, ben presente anche in Caducità (novembre 1915): «la guerra scoppiò e depredò il mondo della 125

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