inteso nel senso più ampio: con l'apporto dell'erotismo le pulsioni egoistiche si trasformano in pulsioni sociali». Ma non bisogna «esagerare la portata» di questa «componente innata». Ed ecco l'altra componente, la «costrizione esterna», prodotto dell'educazione e dell'ambiente. E, se non si vuole cadere nell'illusione - che inevitabilmente porterà con sè la «delusione» cui il saggio che andiamo parafrasando è intitolato - sugli effetti di questa «costrizione esterna» è indispensabile porre una distinzione. Se infatti, in un ristretto numero di individui, l'effetto congiunto della pulsione erotica e della «costrizione esterna producono un effetto di incivilimento», «vi è... un numero infinitamente maggiore di uomini i quali accettano ipocritamente le civiltà»46 . Freud non nega che anche tale ipocrisia possa essere, in ultima analisi, «indispensabile per la conservazione della civiltà»; che, addirittura, «su una base tanto fragile» possa determinarsi «la possibilità di ottenere, in ogni nuova generazione, quella ulteriore modificazione pulsionale che può portare a una civiltà migliore»; e tuttavia di questa fragilità bisogna essere consapevoli. Non vi è da meravigliarsi che, nel momento in cui «le individualità collettive dell'umanità, i popoli e gli Stati hanno abbandonato le restrizioni morali a cui erano avvezzi nei loro reciproci rapporti, comprensibilmente i singoli sono stati indotti a sottrarsi anch'essi per un poco alla pressione della civiltà e a fornire un momentaneo soddisfacimento alle pulsioni che tenevano imbrigliate». «In tempi più tranquilli - dirà più avanti - le loro tendenze pulsionali tenderanno a ingentilirsi47 • Alla «delusione» di cui anch'egli ha subìto inizialmente le conseguenze, Freud contrappone così la volontà di comprendere, e far comprendere, in un dialogo con se stesso e con gli altri, l'«incomprensibile», perché ciascuno possa essere «aiutato - come si è visto - a sentirsi a proprio agio, almeno nel suo intimo». 120
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