Il piccolo Hans - anno XIV - n. 56 - inverno 1987

«non si lasciano psicoanalizzare». È un tema che Freud riprenderà ben presto nelle Considerazioni attuali sulla guerra e la morte23 e che sarà variamente da lui ripercorso in altri scritti, e, in particolare, con una estensione ad altre Istituzioni (la chiesa, l'esercito) in Psicologia delle masse e analisi dell'I 0 23 . Ma più ancora rilevante è il cenno al «dovere» di «comprendere l'incomprensibile»: di capire cioè, che cosa mai aveva provocato questo - inaspettato? - scatenarsi di «demoni». Infine il termine «demoni», unito all'espressione «grandi fratelli», ripresa dalla cartolina di Freud, richiama alla mente Totem e tabù24, la cui tematica sarà ripresa, sia pure indirettamente, nelle Considerazioni. Freud fu certo colpito da questa lettera. «Quanto lei mi scrive mi incoraggia a unire la mia voce alla sua», risponde, a giro di posta, il 25 novembre. E aggiunge: Non ho dubbi che l'umanità riuscirà a rimettersi anche da questa guerra: tuttavia so per certo che nè io nè i miei contemporanei rivedremo mai più un mondo felice. Tutto è troppo orribile, ma quel che è più triste è che le cose vanno esattamente come avremmo dovuto immaginarle in quanto le attese suscitate dalla psicoanalisi ci hanno insé:gnato sugli uomini e sul loro comportamento. E questo atteggiamento nei confronti del genere umano ad avermi sempre impedito di condividere il Suo sereno ottimismo. Nel segreto del mio animo ero giunto alla conclusione che, se ravvisiamo nella civiltà attuale, che è di tutte la più elevata, soltanto una gigantesca ipocrisia, è evidente che non siamo organicamente idonei per questa civiltà. Non ci resta che abdicare, e il Grande Sconosciuto, persona o cosa, che si nasconde dietro al Fato, ripeterà in futuro l'esperimento con un'altra razza. So che la scienza è morta solo in apparenza; l'umanità sembra invece essere morta davvero25 • 111

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