Il piccolo Hans - anno XIV - n. 55 - autunno 1987

sessuali parziali, conservate nel gioco, al primato della normale pulsione eterosessuale, fa sì che le pulsioni erotico-infantili perdano la loro autonomia e siano attivate soltanto nella misura necessaria agli scopi della normale sessualità. Per questa ragione i giochi che implicano aggressività si mantengono più a lungo degli altri, mentre quelli, frequenti, che implicano un guadagno, giochi di carte, d'azzardo, eccetera, devono la loro tenace esistenza probabilmente al mantenimento di una componente pulsionale di carattere erotico-anale, repressa troppo presto e troppo intensamente e poi fissata nell'inconscio. Che l'apparizione del gioco tipico sia connessa con il periodo di latenza e con l'inizio delle inibizioni e delle rinunce che la cultura impone, lo psicoanalista lo desume dalle parole con cui Groos intende indicare un lato psicologico del gioco:71 Si deve infine ricordare che anche la teoria del rilassamento assume un particolare significato psicologico, per altro universalmente noto. Non appena lo sviluppo dell'individuo è arrivato al punto in cui ha conosciuto la costrizione dei fatti reali del mondo (e ciò è senz'altro possibile che accaqa, sia pure non in maniera riflessa, anche al bambino in età pre-scolare), la libertà del gioco rappresenta un riposo da questa costrizione opprimente. Quanto più l'uomo è avvolto dalla serietà della vita, tanto più la fuga nel regno del gioco - dove senza preoccuparsi degli scopi reali può abbandonarsi totalmente ad una attività apparente liberamente scelta - gli appare come una liberazione dalla vita ristretta e cupa e dalla paura delle cose terrene. È stata intenzione della presente comunicazione indicare come il gioco consenta e meriti una trattazione psicoanalitica e come esso sottostia alle medesime leggi che 91

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