le e culturale non vi esercita la sua influenza, circostanza questa che interverrà presto, ma certamente non di colpo. A questo livello è senza dubbio assente sia la formazione di una facciata ludica, sia il meccanismo che presiede a tale formazione,- che sogliono essere chiamati dagli autori «attività apparenti» e «scopi apparenti»-, poiché non sono ancora necessari per nascondere un materiale represso. Ma anche qui troviamo i tratti distintivi del gioco, la produzione di desiderio, il senso di onnipotenza e l'ebbrezza ludica, che si presenta qui come una specie di orgasmo. Questi giochi che appartengono a un terzo livello, al più alto, con contenuto sessuale rimosso, cioè la maggior parte dei giochi dei bambini e degli adulti, tradiscono nell'analisi una dinamica e una struttura comune agli altri prodotti psichici dell'inconscio e dimostrano una profonda parentela con questi ultimi. Per quelli che compaiono con l'attivazione dell'apparato motorio, dove l'erotismo muscolare agisce come piacere preliminare, possiamo utilizzare l'espressione di Freud che definisce il gioco un'allucinazione motoria.69 (Sono parimenti possibili le espressioni «sogno motorio» o «fantasia motoria»). In generale questo livello del gioco è caratterizzato dallo straripare della sessualità rimossa, soprattutto di quella erotico-infantile, verso tutti gli organi e le attivazioni degli impulsi; ad esempio nel gioco dell'acchiapparsi chiamato «La volpe va nella tana» il desiderio incestuoso si riversa nel rincorrere e cacciare (attraverso la mediazione dell'erotismo muscolare); nel giocare a nascondino è il desiderio voyeuristico a riversarsi sul vedere (attraverso la mediazione dell'occhio in quanto zona erogena).70 Vorrei infine indicare una peculiarità del gioco che lo differenzia maggiormente dalle nevrosi, dalle psicosi, nonché dai sogni e dalle allucinazioni. Il suo meccanismo gli permette infatti di portare al soddisfacimento desideri sessuali rimossi senza peraltro liberare paura. Là dove 89
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