Il piccolo Hans - anno XIV - n. 55 - autunno 1987

nuova lotta lo stesso titano viene sconfitto dal Dio-padre, viene fulminato, castrato e condannato nel Tartaro (la struttura della favola è vista arbitrariamente più dalla parte del figlio, mentre nel mito si tiene più conto del punto di vista del padre). Ma in fondo ambedue le posizioni sono identiche, né potrebbe essere altrimenti vista la validità dei concetti relativi alle fondamentali inclinazioni erotiche nello scambio dei ruoli, nel gioco, fra padre e figlio. Tradotto nel linguaggio della coscienza il giocatore commette il desiderato, ma già rimosso, incesto con la madre e elimina il padre mediante la morte e la castrazione. Ma la paura dell'incesto, della castrazione, viene distolta e coperta davanti alla sua coscienza con dolorose e imbarazzanti sensazioni di origine fisica; tuttavia, queste sensazioni possono essere poi cambiate parzialmente in masochistiche sensazioni di piacere. Con ciò colui che gioca si gode il piacere dell'erotismo muscolare e anale, il suo Io nel gioco si accresce, diventa magico, onnipotente, procura alle esuberanti pulsioni dell'Io e alle pulsioni di autoconservazione che disturbano il suo ideale narcisistico un grande spazio per lo scarico; egli gode cioè in modo lecito il piacere altrimenti proibito, evitando in tal modo tensioni spiacevoli, fisiche e psichiche. II Le principali teorie del gioco Una volta scoperte le strette relazioni tra gioco e pulsioni parziali erotico-infantili, è possibile ottenere una conoscenza dell'essenza del gioco più approfondita di quanto non lo fosse con le teorie del gioco a carattere psicobiologico finora invalse. Negli esempi analizzati abbia78

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