Il piccolo Hans - anno XIV - n. 55 - autunno 1987

una ampia analisi dei giochi. Ma, per ora, mi limito a far notare che le radici inconsce della omosessualità- fin dove arriva la mia esperienza - coincidono nel gioco in gran parte· con quelle del complesso dell'incesto, del sadismo, del narcisismo anale, che in questo scritto sono state quanto meno accennate. È esperienza quotidiana per la psicoanalisi che una omosessualità già fissata, nel gioco si possa manifestare in maniera chiara. Ricapitolando, i risultati della nostra analisi del gioco «La volpe va nella tana», la volpe zoppicante, Mère Garuche, abbiamo visto che questo gioco, oltre agli elementi di movimento che vi si trovano, dimostra un contenuto manifesto-una facciata- del gioco che è stato costruito dalle manifestazioni deformate delle pulsioni erotico-infantili parziali della sessualità, e le cui deformazioni vengono causate dallo stesso meccanismo che Freud, rappresentandolo come censura, ha trovato operante nel sogno, nelle nevrosi etc. In analogia alle leggende e ai miti con i quali il gioco presenta- fra tutti i prodotti della sessualità rimossa- grande affinità di linguaggio, si potrebbe ricostruire all'incirca quanto segue. Un figlio del re viene cacciato via di casa dal cattivo patrigno o dalla matrigna. Fuori, nel mondo, deve lottare contro diversi mostri con più teste dai quali viene sconfitto; viene spezzato, stregato, il suo cattivo nemico si impossessa della sua eredità, finché viene poi rianimato da un evento miracoloso; allora vince contro il nemico, salva la madre ed entra trionfante nella reggia e nel regno del padre. La stessa fiaba se narrata invece dal punto di vista dei poeti mitici diventa più o meno questa. I titani si ribellano al Dio-padre, ne nasce una lotta nella quale fulmini e rocce sono le terribili armi. Un titano si impadronisce del dominio, della fortezza e della donna del dio padre, che ha ferito ai piedi con la sua spada. Ma in una 77

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