Il piccolo Hans - anno XIV - n. 55 - autunno 1987

con molti giochi (dei quali è tipico il motivo del cerchio materno, del buco, di una casa, difesi da una schiera combattiva contro un invasore), interpretando la chiara simbologia sessuale troviamo anziché un padre nemico, che vuole impedire l'accesso alla grotta materna, una serie infinita di scissioni39 di una persona; scissioni che simbolizzano ciascuna il potere fallico paterno nei confronti del quale il figlio-eroe gode di una relativa sicurezza dovuta alla sua superiorità esente da scissioni. (Si paragoni la forza magica della propria spada contro tante migliaia). Raffrontando il potere nemico dell'Imago paterna - indebolita dal frazionamento - con il potere piuttosto ansiogeno dei simboli esenti da scissioni, ci dobbiamo rendere conto che l'inconscio, con queste scissioni, ha perseguito uno scopo: evitare, cioè, l'aumento della paura derivante dalla libido incestuosa sovraccarica mediante questa - detto metaforicamente - diminuzione dell'intensità della scarica nello spazio e nel tempo. Vale a dire: un padre che si fa uccidere mille e mille volte, in mille e mille pezzi non crea certo gli stessi sensi di colpa del gesto micidiale della mano di Edipo su Laio. Accanto al mutamento generazionale troviamo molto spesso nel gioco anche questo tipo di formazione di serie. Per esempio nel gioco «la volpe va nella tana», nella sua variante «Mère Garuche», dalla frusta si moltiplica la schiera dei bambini; la schiera assume poi il ruolo della volpe, con o senza la frusta, ma il suo potere rimane sempre notevolmente inferiore a quello della volpe. La frusta costituita dalla fila dei bambini,40 nel gioco ungherese «frusta», conferma automaticamente l'associazione frusta-bambino. Nel gioco «il bastone esce dal sacco», detto anche «gioco della civetta», il giocatore viene direttamente identificato con il bastone, cioè con la frusta. Menziono sino da ora la formazione di una serie di og62

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==