Il piccolo Hans - anno XIV - n. 55 - autunno 1987

ne versioni del gioco «la volpe va nella tana» solo la volpe può avere un nodo sulla frusta di contro alle fruste lisce dei bambini.33 Nella leggenda, Laerte maneggia la spada avvelenata del re, la spada di Amleto è incastrata nella guaina; quindi la prima è sopravvalutata mentre la seconda è svalutata, e la spada è un noto simbolo fallico! Che Laerte con la spada non sia altro che tale spada, oltre a ciò che si è detto lo svela l'identicità della parola nella lingua tedesca: Degen=spada e eroe. Nel mito, come nel gioco, il meccanismo di identificazione si serve dell'associazione pene-bambino. Laerte in quanto figlio di Polonio, un doppione del Re, agisce anche come figlio del re. Questa catena di associazioni si riattiva nel gioco; in alcune varianti del gioco «la volpe va nella tana» come «Mère Garuche à cloche-pied» e nel «Bonhomme», attraverso la frustata gli inseguitori diventano a loro volta figli, cioè prigionieri, servi, che seguono il protagonista principale nella tana per lasciarla solo successivamente assieme a lui aiutandolo nell'inseguimento con o anche senza la frusta. È significativo che nei giochi ungheresi la fila formata dai bambini venga generalmente chiamata frusta; ciò è nel contempo un chiaro esempio del raddoppiamento che si verifica in seguito a scissioni di questo tipo. Questi due tipi di raddoppiamento compaiono molto spesso nel gioco e permettono alcune interessanti conclusioni teoriche che voglio menzionare sin da ora per le loro ricche relazioni con il gioco stesso e altre produzionei psichiche. Come abbiamo constatato si possono raddoppiare, anche per più volte, sino alla formazione di una serie, formazioni sostitutive di oggetti e azioni di simpatia o antipatia rimosse; detto molto genericamente, di piacere o dispiacere rimossi. Possiamo addirittura prescindere da quelle azioni in cui sia presente una componente non ri57

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