Il piccolo Hans - anno XIV - n. 55 - autunno 1987

manifesto del gioco e osservando superficialmente i giocatori. Chi faccia attenzione alle appassionate sommosse dei piccoli, non poi tanto rare, contro una «volpe» che non picchi un compagno di gioco, quindi che ovviamente non voglia cambiare il suo ruolo con quello presumibilmente più piacevole degli altri, deve assolutamente arrivare alla conclusione che questo ruolo di per sé non abbia per il bambino che gioca solo lati spiacevoli ma che, anzi, esso possegga una grande attrattiva per i bambini, anche se, per la maggior parte, a livello inconscio. Un altro punto di partenza per l'osservazione delle fissazioni nel ruolo paterno :-- che si verifica abbastanza spesso anche in altri giochi simili - è quando il gioco diventanoioso; i bambini perdono presto la voglia di proseguire il gioco, la qual cosa, considerato quanto già detto, è facile da comprendere proprio perché nel gioco è stata loro tolta la molla più forte cioè la possibilità dell'appagamento simbolico dei loro inconsci desideri incestuosi. Interessante è anche il comportamento dei bambini «fissati al buco». Ogni tanto, quando i compagni di gioco si trovano più lontano, essi escono ripetutamente dal buco su entrambi i piedi per scappare poi, subito, di nuovo nel buco. Questo fa loro visibilmente piacere. Invece ci sono compagni di gioco che provocano la volpe avvicinando e mettendo di proposito i loro «salami» nel buco per poi scappare. Questi contrasti fra motivi manifesti (consci) e motivi latenti (inconsci) il gioco li ha in comune al sogno e alla nevrosi; questo rovesciamento di un affetto nel suo contrario serve, anche nel gioco, assai efficacemente al meccanismo dello spostamento. Poteri della ripetizione In questo scritto occorre trattare ancora particolar53

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==