terreno, addirittura lo pesti. Fra l'altro si mostra così una simbologia del coito e della fecondazione spesso utilizzata in fiabe e leggende;17 la terra calpestata si spacca e divora l'eroe (diavolo con un piede di cavallo e altro) e getta qualcuno o qualcosa verso l'alto del grembo o dalla fessura creatasi. Il piede sollevato, mancante, accentua l'altro e con questo spostamento anche l'accento psichico, durante l'ebbrezza regressiva del gioco, viene posto sullo stesso piede come simbolo fallico. Il piede poggiato sul terreno tocca ritmicamente la Imago materna «terra» e così il gioco ha aiutato il gioèatore ad ottenere, anche se solo simbolicamente, il desiderato soddisfacimento, al quale egli, consciamente, aveva già rinunciato malvolentieri, come ci è dimostrato dalla vita psichica del bambino e persino da quella dell'adulto mediante l'analisi di regressioni come fantasie, sogni, nevrosi e anche dal gioco. Si osservi qui che una tale sovradeterminazione del contenuto manifesto del gioco, che riunisce in sé contemporaneamente varie contraddizioni, non è insolita per l'analista. Questo tipo di funzionamento, analogo a quello del gioco esaminato, è addirittura caratteristico del sintomo nevrotico18 che da una parte può essere un meccanismo di difesa contro il desiderio inconscio e dall'altra parte, in una qualche forma mascherata, contiene il soddisfacimento di questo desiderio. Nella regola del gioco dello zoppicare si nota un'altra particolarità, che è proprio la costrizione. Lo zoppicare potrebbe essere tanto un sintomo nevrotico di una inibizione isterica, per esempio una paralisi isterica, una fobia da contatto, quanto una innocente regola del gioco. La concordanza con una fobia giunge sino ai dettagli; viene difesa persino la paura del contatto dell'altro piede con il terreno, espressa con la minaccia, da parte degli altri giocatori, di punire questa violazione del divieto con colpi di frusta.19 Quando ciò accade, chi abbia violato il divieto 51
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