Il piccolo Hans - anno XIV - n. 55 - autunno 1987

al principio» (lettera 165). Si noti che questa formulazione cancella solo la prima parte della proposizione della lettera 76, scompare la parte che si riferisce alle conseguenze, l'isteria, di uno spavento sessuale, ma rimane quella che concerne la nevrosi ossessiva in quanto «conseguenza di un piacere sessuale». Questa seconda è infatti ciò che nella spiegazione clinica delle due nevrosi (lettera 82) «probabilmente si conserverà, sia pure con qualche modifica». Prima della modifica, il soggetto è ancora nella sua preistoria, segnata dal fondamento psicotico che si avvia o meno a divenire supporto della nevrosi. Nel rapporto al godimento che caratterizza tale fase, un godimento attivo nel quale non si è ancora determinata la divisione con cui il soggetto assume la propria metà rispetto al nome, e al godimento, del padre, si introduce ora la prima possibilità di una finzione con la quale viene catturato, e poi lavorato, il «tema dei genitori»: a «non credo più ai miei neurotica» si aggiunge: «la netta convinzione che non esista un "dato di realtà" nell'inconscio, dimodoché è impossibile distinguere tra verità e finzione investita di affetti. (Di conseguenza, rimane la spiegazione che la fantasia sessuale si impossessi regolarmente del tema dei genitori)» (lettera 139, 21 settembre 1897). È l'introduzione del «tema dei genitori» a risolvere la questione della scelta tra etiologia traumatica e riconoscimento del ruolo giocato dalle fantasie. Freud non si smentisce: le modifiche successive, della teoria delle pulsioni per esempio o della struttura dell'apparato psichico, da un lato correggono le ipotesi precedenti ma da un altro vi si intersecano lasciandole immutate. Pensiamo a come persino uno scritto «critico», come Al di là del principio di piacere, si traduca in fondo in un'ampia re-visione della teoria del sogno. Dopo il ripensamento del 1897 numerosi sono i casi di violenze sessuali sui bambini che Freud presenta a Fliess. 27

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