Il piccolo Hans - anno XIV - n. 55 - autunno 1987

sapere - pur iscrivendovisi - ma dal fantasma. Se Darwin può assistere (teoria della luce), vedere, il disvelamento del fallo, positivizzato, muovendo tra lo scoglio della castrazione e l'argilla della perversione, questo è reso possibile dal costituirsi del luogo della fobia come scienza.24 Scienza intesa qui non nel senso di una «caratteristica» formale, di una logica del significante, ma nel senso «dell'emergere e precisarsi di una forma, come nello sviluppo di una fotografia, di un 'incominciare a percepire una forma, una struttura' (Bateson).25 Funzione del dilettante, la cui attività in sé è sterile, poiché il suo limite è di non produrre niente che si distacchi dal soggetto, funzione del dilettante è allora di trasformare, su un altro piano (il sapere), lo scarto tagliato via dalla professione del padre in un nuovo simbolo, una nuova forma, un nuovo nesso. Il dilettante compie quello che Ejzenstein chiama il «salto di qualità»26 ma che non è un salto nella padronanza, nella maestria. Il «zoopraxiscopio» attraverso cui Muybridge riusciva a fotografare perfettamente tutte le posizioni dei cavalli in movimento eliminando così gli errori commessi dall'occhio nudo del pittore; o il marchingegno ferroviario con cui Meissonier «era giunto a scomporre e a fissare persino nei loro fremiti le andature più rapide e difficili» (seduto su un vagoncino di cui rallentava o accellerava la velocità a seconda di quella del cavallo)27 sono esempi di tecnica che si raffina al servizio del fantasma, «trainata» - qui letteralmente - dal proprio fantasma, ma che non compie il salto di qualità. Così Meissonier pur essendo secondo Degas «una delle persone più informate sul cavallo» resta «un cattivo pittore». Ma attenzione: non perché Meissonier manchi di abilità tecnica, di maestria, ma appunto, picassianamen196

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