Il piccolo Hans - anno XIV - n. 55 - autunno 1987

dire che scompare ogni barriera divisoria tra un dentro e un fuori. Al di là della barriera molle c'è per Degas la testa di Medusa a cui egli accede attraverso le ballerine e i cavalli (quegli stessi cavalli che il nonno ha sfiancato per mettersi in salvo) attingendone «con orrore» un godimento che lo sfinisce e lo confina dal mondo. Condizione perché questo avvenga è che cavalli e ballerine vengano sacrificati, che non raggiungano mai una forma compiuta né un riconoscimento pubblico. L'oggetto non può essere né perduto né conservato, é questa la condizione della creatività, del desiderio dell'artista che dunque assimiliamo esplicitamente al luogo della fobia come suo «punto cruciale».21 Condizione però a cui occorre, per concretarsi in opera d'arte, qualcos'altro: una «trasposizione» dello spazio dilettantesco; occorre che cavalli e ballerine compiano un passo fuori da fobia e perversione per andare a «innervare» un nuovo principio formale, un nuovo simbolo.22 Ora, come può avvenire quella svolta che modifica lo spazio del dilettante, in quanto scarto dalla professione del padre, dall'eredità paterna, scarto che il soggetto riprende - ripresa dell'oggetto a che però non coincide più con una identificazione ma con una separazione? Detto altrimenti: come è possibile «trasformare un crollo, una rovina, la forza di un godimento che travolge ogni barriera, successivamente, sia pure in ritardo, in un ordine»?23 6. Dal dilettante all'artista senza passare per la maestria Un «nesso» è una illustrazione che ci mostra un pensiero sotto una nuova luce, che ci fa vedere la cosa non solo col cervello, e nemmeno col disegno, ma con gli occhi della mente. E questa è appunto, secondo Gombrich, la funzione della vignetta: organizzazione, diciamo noi, di un nuovo modo del pensiero, di una teoria che non nasce dal 195

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