Il piccolo Hans - anno XIV - n. 55 - autunno 1987

tro apparato di meticolose informazioni. Dell'originale, di cui ci è preclusa perfino la testimonianza iconografica salvo che per una inutile fotografia in bianco e nero, non resta che lo strascico di quelle prime voci, sorta di Eco che eccita la fantasia, mentre le copie di bronzo continuano a moltiplicarsi clandestinamente senza che un censimento ufficiale riesca a fissarne la lista definitiva. Come se la Danseuse sfuggendo al suo immobile destino di bronzo riprendesse ben viva a ballare, a entrare e uscire a piacimento, facendosene beffe, dai cataloghi. Stessa sorte è toccata alle altre statuine scolpite - ma sarebbe meglio dire plasmate visto che erano tutte originariamente di cera - da Degas: le copie «illegali» saltano improvvisamente fuori, si moltiplicano, spariscono. Stranamente, né le matrici in gesso né il punzone che era servito per le fusioni originarie (1919-1921) furono mai distrutti. Una o due serie complete di statuine furono fabbricate già allora di nascosto e poi trafugate. «Anche le traversie delle cere non sono note con la necessaria trasparenza. L'equivoco derivante dal nome del procedimento a cera perduta, risalente a chi avrebbe dovuto saperne di più sulla tecnica fusoria, e forse alimentato da coloro che poterono scorgervi un tornaconto, determinò la convinzione che le matrici fossero andate distrutte».3 Trentanni dopo la fusione, nel 1950, settanta delle centocinquanta cere originali (invariabilmente nudi femminili, ballerine e cavalli, ma sono la stessa cosa: «il cavallo cammina sulle punte» dirà Valéry) vengono ritrovate mentre ottanta risultano distrutte. Ma successivamente uno specialista pubblica un catalogo di cere finora inedite omettendone altre invece già note. La cera originale della Ballerina è acquistata, insieme alle superstiti, da Paul Mellon e trasmigra dall'altra parte dell'oceano, a Upperville. Ma essa è del tutto dissimile dal «vero» originale per il colore brunastro della «pelle» e per il tutù di tulle grezzo che è stato accorciato e rifatto 186

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