Il piccolo Hans - anno XIV - n. 55 - autunno 1987

versi in un unico corpo. Un caso classico sono le parolebaule di Carroll (snark, condensazione di snail e shark; frumious, di furious e fuming; outgrabe, di shriek e creak). L'elemento in comune dei pensieri condensati nel corpo nuovo può essere qualcosa del tutto inaspettato come addirittura il fatto di essere di senso opposto. Altro caso di condensazione sono naturalmente le parole inventate di Edward Lear: Jumblies, Quangle Wangle, ombliferous, Jonghy Bonghy Bo. Ma la condensazione va anche nella direzione opposta a quella dell'accumulazione, può anche essere perdita di alcune parti: «certi elementi latenti vengono omessi del tutto, di alcuni complessi del sogno latente solo una briciola passa in quello manifesto». Facciamo un esempio, prendendo una nursery rhyme: Said Aaron to Moses Let's cut off our noses. Said Moses to Aaron, 'Tis the fashion to wear them. Let's cut offour noses ha tutta l'aria di essere un'ultima traccia rimasta da tutto l'insieme del pensiero legato al nome di Mosè e al rigido imperativo dei suoi Comandamenti. È stato lasciato cadere l'apparato imponente della catechesi, ed è rimasto un frammento, una scheggia. Tutta l'impressione di provvisorietà che c'è nel nonsense si può spiegare col fatto di essere costituito da occasionali frammenti, tracce di una qualche .non più riconoscibile attività o pensiero, esili impronte tra le mille perse di un'altra diversa contingenza di vita. Questo carattere residuale spiega la leggerezza delle parole del nonsense - quella impossibilità di essere gravide, tentacolari, che la Sewell ha così bene individuato. Non dicono il pensiero dal quale provengono, perché sono monche, ma il fatto di appartenere a un'altra unità perduta le rende impermeabili al coinvolgimento in un'altra unità, e da qui appunto 176

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