Il piccolo Hans - anno XIV - n. 55 - autunno 1987

disegno), che sorge una diversa facoltà di formare e di formarsi. Intorno alla questione del disegno, un grande dibattito ebbe luogo ai tempi di Darwin. A molti scienziati sembrava più facile accettare le innovazioni proposte qualora si tenesse fermo che lo Stream of Variation, che il flusso di variazioni, è orientato, è guidato da un disegno superiore. A costoro Darwin rispose chiedendo se ritenevano che la forma del suo naso fosse stata voluta così, fosse stata cioè disegnata da Dio, e se sì se pensavano coerentemente che Dio si prestasse anche a imprimere nelle ossa nasali dei piccioni tutte quelle modificazioni di cui gli allevatori si avvalevano per produrre nuove razze.5 Il «nervosismo moderno» partecipa di questo grande dibattito storico e lo fa schierandosi per il Disegno. Che vi sia un disegno appare infatti al nevrotico, nel corso della sua analisi, come una questione di vita o di morte perché ove venga negato egli è messo di fronte al godimento del padre,6 il quale godimento colpisce, nel dare la vita, con la stessa cecità del fulmine nell'uccidere (ed è singolare che per confutare il disegno Darwin ricorra proprio all'esempio paradossale del fulmine tradizionale strumento della giustizia di Dio di cui è imbarazzante però pensare che scelga le sue vittime). La credenza nel disegno appare come la più valida salvaguardia dalla psicosi. Ogni più piccola incertezza sul fatto che un disegno presieda all'origine del soggetto può essere già sufficiente alla formazione di complicate catene di sintomi: come quella che lega Kiifer, e la paura dei maggiolini, attraverso Marienk!ifer, la coccinella (ma «sua madre si chiamava Marie») a Que faire?, due parole in un'altra lingua che, benché pronunciate prima della nascita e anche del concepimento del soggetto, dalla inadre dubbiosa se sposare quello che poi sarebbe diventato il padre, tolsero al loro disegno d'Amore quell'assolutezza che sola avrebbe potu14

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