Il piccolo Hans - anno XIV - n. 55 - autunno 1987

di Breslavia, e farà propria l'interpretazione di Edith Buxbaum23 secondo la quale «i riverberi della stazione di Breslavia significavano che inferno e dannazione atteri.devano il figlio che desiderava la donna del proprio padre·e che per questo motivo si voleva sbarazzare di lui».24 Non si soffermerà, invece, pur citandola, 25 sulla «nuova soluzione» che della propria fobia ferroviaria Freud darà nel dicembre 1899, anche se dal minuzioso commento al sogno del «Conte Thun» non è difficile trarre alcuni elementi che verso tale «nuova soluzione» potrebbero convergere. Del resto, i possibili nessi tra questo sogno e la fobia ferroviaria hanno richiamato l'attenzione anche di Marianne Kriill26 che, richiamandosi, tra l'altro, a quanto Freud scrive nel secondo dei Tre saggi sulla teoria sessuale a proposito della eccitazione data dalle scosse trasmesse dal viaggio in treno,27 suppone sia che il piccolo Freud, nel treno che lo portava a Lipsia avesse provato una tale eccitazione, e ne fosse rimasto spaventato al punto da pensare che anch'egli sarebbe stato condannato all'Inferno; sia che abbia visto in quell'occasione il padre masturbarsi-orinare. Ma conclude: Tuttavia non intendo dire che questa fu l'unica ragione per cui il bambino visse con simile paura il viaggio in treno. A mio avviso anche gli adulti, specialmente i genitori, devono aver dimostrato un comportamento inconsueto, a lui estraneo, forse quasi di panico. Sicuramente a tre anni egli non avrebbe neanche percepito in sé un eccitamento sessuale o almeno non ne avrebbe sofferto, se tutte le altre persone avessero intrapreso questo viaggio serenamente e con gioiose aspettative. Il suo spavento per le proprie sensazioni sessuali era forse soltanto il sintomo a cui egli si aggrappò per trovare una spiegazione a tutto ciò che non capiva, che gli incuteva paura.28 139

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