Il piccolo Hans - anno XIV - n. 55 - autunno 1987

pensare una notazione, buttata giù quasi di passata, di questa così pregnante lettera del 3 ottobre 1897. Dopo aver ricordato «la donna brutta e vecchia ma astuta, la quale mi parlò molto di Dio e dell'Inferno e mi diede un'alta opinione delle mie capacità» Freud aggiunge di seguito: più tardi (tra i due e i due anni e mezzo di età) si risvegliò in me la libido verso matrem; l'occasione deve essere stata un viaggio che feci con lei da Lipsia a Vienna, durante il quale dormimmo assieme e in cui io ebbi certamente l'opportunità di vederla nudam.15 L'indicazione dell'età («tra i due e i due anni e mezzo») è largamente significativa. Il viaggio tra Lipsia e Vienna che vide il trasferimento definitivo della famiglia Freud in quest'ultima città, ebbe luogo nel 1860, parecchi mesi dopo la partenza da Freiberg, quando Sigmund doveva avere quattro anni, o quasi, proprio l'età al cui proposito Freud osserverà, nella Psicopatologia della vita quotidiana: «Noi dimentichiamo di che elevate prestazioni intellettuali e di che complicate commozioni sia capace un bambino di circa quattro anni» .16 La confusione di date può dare adito a diverse interpretazioni: in ogni caso sottolinea tutto il rilievo che devono aver avuto, nella esperienza di Freud bambino, quei primi viaggi in ferrovia, che segnarono, nettamente, il distacco dalla prima infanzia, dall'epoca in cui egli, come dirà, a settantacinque anni, nella Lettera al borgomastro di Pribor, era stato «il felice bambino di Freiberg, il primogenito di una giovane madre, che da quest'aria, da questa terra, ricevette le prime indelebili impressioni».17 E tuttavia a un attento biografo come Jones non sfugge che il nesso «lumi a gas - anime dell'inferno-fobia ferroviaria», malgrado l'affermazione di Freud, sia soltanto 137

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