Il piccolo Hans - anno XIV - n. 55 - autunno 1987

della spiegazione freudiana. In terzo luogo, ma come conseguenza dell'osservazione precedente. È anche vero che, per Freud, la situazione analitica è l'unica che consente di percepire questo processo. È anche vero, cioè, che per Freud - e non credo di forzare troppo il senso delle sue asserzioni- la situazione analitica è l'unica in cui si può prendere conoscenza del corpo. Io so del mio corpo attraverso la mia parola «analitica». I bisogni, gli stimoli, gli affetti io li conosco solo attraverso la parola o, che è quasi lo stesso, attraverso la loro rappresentazione nel processo verbale. Ma qui, credo, si dovrebbe, anzi si deve sospendere qualsiasi richiamo ad altre formazioni conoscitive in cui la parola ha un potere analogo. Penso alla confessione, naturalmente. Michele Ranchetti NOTE 1 Questo intervento è stato letto al Convegno di Filosofia: «Il tema delle passioni nella Storia della Filosofia», promosso dal Comune di Bolzano (Assessorato alla Cultura), dal Dipartimento di Filosofia delle Università di Bologna, Graz e Salisburgo, dalla Rivista "Topoi", tenutosi a Bolzano nei giorni 29, 30 e 31 maggio 1986. 128

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