singer,22 dall'intento di bruciare ogni «ideologia» di estrazione romantica, e quindi filosofica, nella teoria della clinica. Le loro resistenze rispetto alle argomentazioni dei filosofi inaugurano un nuovo corso. In modo significativo le posizioni di Kahlbaum e dell'allievo Hecker23 si allineano al progetto di una patologia generale e sperimentale formulato da Virchow. Tra Griesinger e Kahlbaum tuttavia, nonostante la comune confluenza in uno specifico medico, le differenze concettuali sono notevoli. Griesinger, pur nella vivacità e originalità con le quali disegna la sua psicofisiologia prefreudiana dell'inconscio,24 è incline, e lo dimostra l'iniziativa del reparto aperto a Berlino nel 1865,25 a neurologizzare la psichiatria. Kahlbaum invece, anche se l'interesse per la neuropatologia lo porta a trascorrere un anno di studio a Praga, è intento a descrivere i sintomi e i complessi di sintomi, a chiarirne la fenomenologia ed evoluzione, a stabilire quanto del quadro clinico è apparenza transeunte o invece tessuto essenziale. Delle forme va indicata la storia naturale e questa non si svela se non nel rapporto tra sincronia e diacronia accuratamente valutate. Polemico nei confronti della teoria della «degenerazione», Kahlbaum resta fedele all'idea che la psicopatologia sia lo specifico della clinica, la semeiologia necessaria al suo iter di definizione delle forme e comprensione delle figure fondamentali.26 La scuola di Gorlitz (Kahlbaum ed Hecker) si differenzia da quella di Illenau, rispondente ai nomi di KrafftEbing27 e di Schule,28 per il rigore della metodologia sistematica. E tuttavia, cristalline o più empiriche, le classificazioni di Gorlitz e di Illenau, come del resto quelle di altre scuole dell'epoca, sono accomunate dalla convinzione di poter individuare corrispondenze precise tra sintomi e livelli lesionali. Il progetto di Griesinger della «neurologizzazione» trova preciso riscontro a Berlino con Carl Westphal e a Vien101
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