Il piccolo Hans - anno XIV - n. 54 - estate 1987

Ancora la primavera, e la sua ala: l'ala che si apre su tutti i primi sonetti nel volo maestoso del «Windhover» (12), o nel volteggiare del grande uccello, col suo picchiettato piumaggio sotto le ali, al di sopra della spiaggia violacea di tuono (21), l'uccello di tempesta, o il divino uccello rapace, o l'uccello dello Spirito Santo, in «God's grandeur» (7): Because the Holy Ghost over the bent World broods with warm breast and with ah! [bright wings. (versi 13-14)5 Ecco le ali dello Spirito Santo covare (to brooà) il mondo curvo: è un'immagine questa che Giovanni Pozzi segnala come tipicamente barocca ad esempio in Villalpando, Kircher, Caramuel. In quella stagione così intensamente consolata e dilaniata dall'idea religiosa, Dio, uccello seduto in perpetua cova nel mezzo del suo cerchio che è il mondo, faceva trasparire il suo splendore nella serie interminabile dei cerchi e dei quadrati sintattici, delle tavole permutazionali e degli schematogrammi cosmologici. Intorno intorno le menti trepidanti di teologi, predicatori, esegeti, cosmologi, eruditi alla moda si affaticavano a costruire analogie su analogie, proporzioni su proporzioni, imprigionando il divino versificatore in una perfezione assoluta, incapace di qualunque smentita... Un furore analogico non mai stanco non cessò di misurare il mondo circostante in ogni sua parte, ovunque trovandovi una qualche proporzionalità. 6 Dal vertice della divina potenza davvero vediamo, per furore analogico, e per allargamento concentrico delle corrispondenze, dispiegarsi l'intero mondo naturale, con i suoi alberi, e animali e zolle di terra fiorite e piene di 82

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