Il piccolo Hans - anno XIV - n. 54 - estate 1987

unità generativa di superfici dell'azione scenica23 • Così, le immagini sonore sono le immagini dominanti l'azione al punto tale che la messa in scena dello «incontro clandestino» viene, prima verbalmente promessa da Don John (II, II, 73-125), e la sua avvenuta realizzazione viene, poi, verbalmente confidata da Borachio (il cui nome, derivante dallo spagnolo «borracho», «ubriacone», motiva esternamente la mancata riservatezza richiesta dal ruolo) a Conrade nella scena seguente (III, III, 94-163), quest'ultimo essendo l'altro scellerato al seguito di Don John. L'implacabile organismo teatrale promuove due guardie, capitanate da Dogberry, a testimoni casuali del resoconto del misfatto e quindi a congegno di smascheramento del «villain» e di riconferma della «virtù» di Hero, sovradeterminando la «ricongiunzione» e sposalizio degli «innamorati» (motivo 12°). Il lesto alternarsi della rappresentazione del plot serio e del subplot comico, di cui Dogberry e il suo seguito sono la possibile eco parodica, riesce quasi a nascondere la mancata rappresentazione diretta della «messa in scena dell'incontro colpevole» (motivo 7°) in cui Margaret sostiene, inconsapevolmente, la parte di Hero. Le «immagini visive» che ingannano Claudio e Don Pedro sono quindi negate al pubblico che le fruisce attraverso «immagini sonore», vere protagoniste dell'azione teatrale. Ciò non toglie che sia stata la percezione visiva a conquistare a Hero l'animo incerto di Claudio, come risulta da I, I, 157, dove Claudio significativamente dice: Benedick, didts thou note the daughter of Signor Leonato? (Benedick, hai notato la figlia del Signor Leonato?) e dove, conseguentemente al valore emblematico del titolo dell'opera, Benedick risponde: 50

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