Il piccolo Hans - anno XIV - n. 54 - estate 1987

La canzone di Balthasar non è di semplice intrattenimento per Don Pedro D'Aragona, Leonato e Claudio. E neppure per Benedick nascosto nel pergolato che non lo gradisce in quanto insubordinato ancora ai «gioghi dell'amore». Essa prelude al dialogo (tra Don Pedro, Lionato e Claudio) mirante a mutare, festosamente, lo stesso Benedick, l'abusivo e al pubblico palese origliante, da «professed tyrant» del gentil sesso, in marito aspirante. Per trasformare il suo rancore per Beatrice, i tre, fingendo di ignorare la presenza di Benedick, asseriscono che «Lady Disdain» («Madonna Sdegno», così Benedick l'ha chiamata in I, I, 15) lo ama. È Don Pedro che dà il segnale del «via»: What was it you told me of to day, that your niece Beatrice was in love with Signor Benedick? (Cos'è questa storia che mi raccontavate poco fa? che mia nipote Beatrice si sarebbe innamorata del Signor Benedick?) (II, III, 92-93) La stessa «macchinazione» (asserzione di presunto desiderio di congiunzione), equivalente e opposta al motivo della «calunnia» (falsa accusa di disgiunzione), viene realizzata da Hero e Ursula, in III.I, a favore di Beatrice. Nelle scene citate si realizza anche il «travestimento» e la «messa in scena» di discorsi (motivi speculari 6° e 7°) che producono, separatamente, per Benedick e Beatrice, indizi di reciproco innamoramento (comunicati «en abyme»), la cui efficacia, sul piano dell'azione, equivale l'efficacia della «calunnia» di Don John (III, II, 73-125) e «la promessa di un'incontrovertibile prova» motivo 5°) il «travestimento» e la «messa in scena» dell'incontro colpevole (motivi 6° e 7°) da Borachio e Margaret, ancella della stessa Hero, inconsapevole complice del melanconico fratello «bastardo» del principe di Aragona. Allo scioglimento del complesso intreccio speculare, 48

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