Il piccolo Hans - anno XIV - n. 54 - estate 1987

re. Non c'è da soprendersi che Lucilla non sia altri che Fenicia, mutata in bellissima donna, da ragazza che era, quasi irriconoscibile nel suo prodigioso sviluppo. In Shakespeare il tempo raffigurato appare debitamente prosciugato ed è misurabile in quattro giornate, corrispondenti a quattro sequenze musicali e una coda finale, dal movimento, di prammatica, «molto allegro». La narrazione di Bandello si conclude a corte, con il riconoscimento sociale degli avvenuti matrimoni, in mezzo a balli e una settimana di feste. Il «realismo» di Bandello vuole che il re doti «onoratissimamente» le spose e che accresca «la pensione che da lui avevano» i giovani cortigiani. Persino a Messer Lionato viene assegnato «un ufficio ... molto onorevole in Messina. » L'economia amorosa si confonde festosamente a quella socio-economica (con un occhio al lettore borghese). La memoria degli antichi «romanzi greci di avventure e di prove» impone al fato tragico, veicolo esteticamente qui fondamentale (mentre in Shakespeare risulta strumentale), di inchinarsi alla ragione favolistica dei cuori. La «non-disgiunzione», al livello macrotestuale, dell'isotopia amorosa da quella economica, testimonia della mutata sfera culturale. L'isotopia economica viene resa ancora più evidente in Histoires Tragiques (1560) di François Belleforest, la cui novella XVIII, voi. 3, non è che la traduzione, dotata di autonome elaborazioni deontiche e retoriche, della novella del Bandello qui letta. Sigh no more, ladies, sigh no more, Men were deceivers ever, One foot in sea and one on shore, To one thing constant never: (Non sospirate più, non sospirate, o belle gli uomini furono sempre ingannatori, Un piede nel mare e uno sulla riva, mai costanti in alcuna circostanza:) (II, III, 62-65) 47

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