Il piccolo Hans - anno XIV - n. 54 - estate 1987

Shakespeare, che usa Bandello come fonte più accertabile, accoglie la collocazione dell'azione nella società elegante di Messina e i nomi del Re Piero di Ragona e di Lionato de' Lionati, padre della sventurata Hero alias Fenicia. Ma mentre il relativo realismo spinge Bandello a evocare «i vespri siciliani», il massacro dei francesi e la cacciata di Carlo D'Angiò, con tutte le intemperanze che simili situazioni prevedono Né solamente uomini e donne de la nazion francese uccisero, ma tutte le donne siciliane, che si puoterono immaginare essere di. francese nessuno gravide, il dì medesimo16 Shakespeare non fa che dislocare la corte inglese a Messina. In Much Ada l'antefatto bellico viene ridotto all'essenziale e l'autore ne approfitta per produrre una tipica forma di ibridismo isotopico. La configurazione della «macchinazione malefica» viene così motivata non da una «frustrazione amorosa», ma dalla rivalsa del «bastardo» Don John (sostituito nel discorso a Carlo d'Angiò) contro Don Pedro D'Aragona, protettore affezionato e affettuoso dello «innamorato» Claudio, suo valido soldato e cavaliere. Di questo modo l'isotopia «amorosa» viene, sistematicamente, a incrociarsi con l'isotopia del «potere». Bandello traccia in dettaglio anche l'intervento politico del Papa Nicolò III a favore di Re Piero di Ragona. Lo sviluppo dell'antefatto gli serve per motivare l'onore e le ricchezze acquisite dal Signor Timbreo di Cardona (l'innamorato della sua storia) per meriti militari. In Shakespeare solo l'onore conseguito da Claudio viene linearizzato. Nè la minore disponibilità economica di Lionato de' Lionati, padre della «innamorata» (che in Bandello sospetterà la rottura del fidanzamento come conseguenza di un ripensamento in questa chiave), né la 42

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