Il piccolo Hans - anno XIV - n. 54 - estate 1987

sionale» entra nello spazio/tempo dell'ambivalenza del segno con Matteo Bandello e in Shakespeare. In entrambi i lavori la «configurazione» si manifesta attraverso la sequenza canonica dei motivi citati che la nostra irrequietudine non sempre ci permetterà di esplicitare sulla carta secondo le più convenienti modalità dell'autenticazione notarile, ma piuttosto seguendo il richiamo dell'imprevista scorciatoia attraverso il labirinto intra-testuale e inter-testuale. L'attualizzazione della pratica semiotica del segno si rileva nella risoluzione delle contraddizioni prodotte dall'intersecarsi dei piani dello «essere» e dello «apparire» secondo connessioni «non-disgiuntive»13 invece che secondo le modalità della <;disgiunzione esclusiva» precedentemente osservata. Ne è indizio la diffusa tematizzazione della «infedeltà amorosa» anche per le sue conseguenze soc ial i . La sua i conizzazione stereot ipa Shakespeare può averla assunta, appunto, dalla «Novella XXII» della Prima Parte De Le Novelle di Bandello, dove dopo la riuscita macchinazione del rivale frustrato Girondo (motivi 3°, 4°, 5°, 6°, 7°, 8°), Timbreo di Cardona, l'innamorato-protagonista, invia il medesimo cittadino messinese che chiese per lui la mano di Fenicia, figlia di Messer Lionato, perché il padre le annunciasse lo scioglimento della promessa di matrimonio e lo motivasse alla figlia come segue ... poi che prima il facessi sire di Corneto che Marito14. In Shakespeare al «paradigma della specularità»15, alla «configurazione passionale» trattata (i cui protagonisti, stretti nella macchinazione malefica, sono gli innamorati Claudio e Hero), corrisponde una «configurazione» simmetrica e di valore opposto, in cui i «bisbetici», renitenti alla reciproca attrazione amorosa, Beatrice e Benedick, sono vittime di una «macchinazione benefica» che tra40

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