Il piccolo Hans - anno XIV - n. 54 - estate 1987

In Ariosto (Canto V) Ariodante, cavaliere italiano«bello e cortese» ama, riamato, Ginevra, figlia del Re di Scozia e le nozze si preannunciano imminenti (motivo 1°). Polinesso, che per conquistarla ha precedentemente amoreggiato con Dalinda, la sua ancella preferita, si sente deluso e frustrato da questa predilezione (motivo 2°): ... così mal sofferse Che tutto in ira e in odio si converse (V, 21, 7-8) Si propone aspra vendetta (motivo 3°). Mendace, si vanta con Ariodante, che attende le nozze per la«lecita» soddisfazione dei sensi, affermando di venir ricevuto, da Ginevra, più volte al mese a letto (motivo 4°): Nudo abbracciato in quel piacer con lei, Ch'all'amoroso ardor par che sì giovi: Sì che tu puoi veder s'a piacer miei Son d'aguagliar le ciance che tu pruovi.... (V, 38 , 2-5) Promette, quindi, un'inconfutabile prova della stia relazione clandestina (motivo 5°). Con la immodesta richiesta di appagargli l'immaginazione, Polinesso convince Dalinda di riceverlo, come già spesso in passato, nelle stanze di Ginevra, ma questa volta avvolta nelle vesti della principessa e dei suoi gioielli adorna (motivo 6°). Ariodante, acquattato a distanza nella verzura con il prode Lurcanio, suo fratello, assiste e vede come il rivale, asceso al verone per una scala di corda, venga soavemente accolto (motivo 8°). Ariodante si allontana dalla corte senza rivalse (motivo 9°) dopo che il fratello Lurcanio gli ha impedito di gettarsi sulla propria spada. Un viandante, dopo otto giorni, riferirà all'ignara Ginevra che Ariodante si è tolta la vita gettandosi in mare da una scoscesa scogliera (motivo 10° = morte presunta), non prima di averlo incaricato a portarle il seguente, per la principessa enigmatico, messaggio: 36

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